Frequently Asked Questions

E' normale che cadano i capelli? 

 
la vita di un capello prevede una nascita, un lungo periodo di crescita ed una morte.
In condizioni di normalità della matrice produttiva dei capelli, poco dopo la caduta di un capello se ne produce un altro che ricalcherà le orme del predecessore: questo andamento ciclico può verificarsi per tutta la vita dell'individuo.
E' perciò normale che si riscontrino dei capelli sul pettine e nel lavandino dopo il lavaggio. Non è normale che in seguito alla caduta del capello non ne ricresca un altro o ne ricresca uno di calibro e qualità minore.

come valutare un problema di capelli? 


Autovalutazione

Valutate la vostra situazione personale in base ai parametri che seguono: saprete se potete essere un buon candidato al trapianto di capelli o eventualmente adatti ad altro trattamento Autovalutazione Valutate la vostra situazione personale in base ai parametri che seguono: saprete se potete essere un buon candidato al trapianto di capelli (autotrapianto).

Familiarità

La calvizie è ereditaria, anche se la sua trasmissione non è obbligata; quasi tutte le persone calve hanno nella loro ascendenza maschile (padre, zii, nonno paterno e materno) una tipologia di calvizie simile alla loro. L’evoluzione della calvizie è quindi spesso prevedibile e anche su questo dato viene basata la programmazione del rinfoltimento. Età La calvizie evolve con l’età tendendo ad estendersi; questo avviene con particolare rapidità durante gli anni giovanili, molto più lentamente negli anni della maturità. Nel giovane il programma di rinfoltimento va quindi realizzato sulla base della situazione esistente al momento, ma tenendo conto della probabile evoluzione futura. Estensione della zona calva o rada Più la calvizie è estesa, minori sono le possibilità di intervento cosmetico, in caso di autotrapianto più capelli bisogna trasferire in uno o più interventi. Vi sono calvizie così ampie da rendere impossibile una copertura totale. Estensione, densità ed elasticità della cute nella zona donatrice occipitale (posteriore) Una zona donatrice vasta, con un’elevata densità di capelli ed una cute elastica, mette a disposizione la massima quantità di bulbi da prelevare e trasferire attraverso il trapianto. Con dei piccoli accorgimenti, potrete verificare le vostre potenzialità di candidati all’autotrapianto dei capelli; in pratica:

  1. Misurate con un metro da sarta la lunghezza della zona donatrice occipitale da una regione retro-auricolare all’altra; successivamente misurate l’altezza della stessa zona (solo la parte folta)
  2. Osservate, con l’aiuto di uno specchio, la fortezza dei capelli, cioè se questi sono compatti o se vi sono piccole aree scoperte fra di loro;
  3. Appoggiate i palmi delle mani sulla zona parietale e spingete verso il centro: se la cute si solleva facilmente in pieghe, è elastica. Forma e colore dei capelli I colori chiari (biondo, brizzolato, bianco) danno i risultati estetici migliori. I capelli mossi o meglio ancora ricci, garantiscono maggiore copertura.

Aspettativa del paziente

Il trapianto di capelli (autotrapianto) funziona sempre, consentendo un radicale miglioramento dell’aspetto. Vi sono, però, dei limiti legati alla quantità di capelli disponibili in rapporto alla estensione della zona calva o rada. Inoltre, solitamente non consente di raggiungere una densità paragonabile a quella originaria. Di tutto ciò il candidato al trapianto dei capelli deve essere informato per poter fare un scelta realmente consapevole.

Quale è il numero giusto di capelli che cadono giornalmente o con il lavaggio?  


Non esiste un numero "giusto", valido per chiunque. Il numero giusto di capelli che cadono con il lavaggio è direttamente proporzionale alla caduta quotidiana, dipende dal sesso (nell'uomo la fase anagen è più breve e di conseguenza il "ricambio" più accelerato), dalla stagione (in autunno più capelli si trovano fisiologicamente in fase telogen e vengono quindi sostituiti), dalle condizioni generali di salute, dalla durata, geneticamente determinata (!), della fase anagen e, non ultimo (!), dal numero totale di capelli presenti sul cuoio capelluto. A titolo di puro esempio se un soggetto ha 100000 capelli con durata della fase anagen di 2 anni, dopo 2 anni + 15 giorni (fase catagen) + 90 giorni (fase telogen), cioè 835 giorni, dovranno essere caduti tutti i capelli e quindi 100000 : 835 = 132 capelli al giorno. Se un'altra persona ha sempre 100000 capelli ma con fase anagen di 3 anni e mezzo avremo: 1277 + 15 + 90 = 1382, per cui: 100000 : 1382 = 72 capelli al giorno. Tali numeri non saranno però uguali tutti i giorni dell'anno, potendo variare anche sensibilmente per le ragioni sopra ricordate (stagione, stato di salute etc), per cui i valori assoluti spesso riportati in settimanali e riviste "mediche" di varia provenienza sono da interpretare come puramente indicativi. Il conteggio dei capelli caduti con un lavaggio in soggetti "normali" (cioè senza problemi di caduta dei capelli) ha, ad esempio, comportato oscillazioni da 10 a 50 se ripetuto a distanza anche di brevi periodi.

Cortesemente da SITRI

 

Cosa è l'alopecia androgenetica maschile? 

 
La calvizie comune (alopecia androgenetica) è caratterizzata da iniziale perdita dei capelli dal vertice del capo e progressivamente di tutta la parte alta del cuoio capelluto; tipicamenvengono risparmiate dalla calvizie le zone della nuca e dei lati, con l’effetto "a corona". L'alopecia androgenetica te è accompagnata spesso, ma non costantemente, da seborrea e forfora.
La forma più aggressiva di questo tipo di calvizie si manifesta intorno ai 18 anni; 
inizia una massiccia caduta di capelli che ad ogni ciclo vengono sostituiti da capelli sempre più sottili e meno colorati, dovuti all'atrofizzazione del follicolo che pian piano non riesce più ad esprimere un capello sano e robusto come all'inizio. calvizie, calvizie androgenetica,

Da cosa è causata l'alopecia androgenetica maschile? 

dal 5-alfa reductasi ti po I e II

Cosa è l'alopecia androgenetica femminile? 

Può costituire, ancora di più che nell'uomo, un grave problema psicologico. La calvizie femminile è sempre associata a una malattia.

 
In circa il 40% dei casi, la perdita di capelli di tipo androgenico nelle donne è causato da un aumento della produzione di ormoni androgeni.
 
In altri casi il problema è una maggiore sensibilità dei follicoli agli androgeni, causando capelli più fini e crescita meno abbondante, contemporaneamente il cuoio capelluto produce più sostanze grasse.
 
E' molto più probabile che si noti per la prima volta tra i trenta e i quaranta anni, rispetto ai venti-trenta anni negli uomini e puòproseguire fino ad età avanzata.

In generale non si tratta di una vera e propria calvizie, ma di un forte diradamento.

Può essere dovuta al periodo postmenopausale, a deficit enzimatico surrenalico, a tumore secernente androgeni, a ovaio policistico, a iperprolattinemia, ad anoressia nervosa, ad alopecia androgenetica ereditaria.
 
E’ probabile che inizi in coincidenza di un cambiamento ormonale, ad esempio l’inizio o l’arresto nell’assunzione di pillole contraccettive, il periodo post-parto, il periodo post-pubarcale, i periodi perimenopausali e postmenopausali. 
 
E' meno frequente di quella di tipo maschile.
Si manifesta secondo la scala di Ludwig, interessando l' area del vertice e meno quella parietale, con una diffusa diminuzione di densità e sacrificando spesso la zona frontale.
 
Spesso l'area non è completamente calva e ci sono capelli normali assieme a quelli miniaturizzati.
Gli esami per la diagnosi sono tricogramma, esame microscopico dei capelli, conta tricologica, esami ormonali. Il dosaggio ormonale rileverà quasi certamente un aumento del testosterone.

Si può curare l'alopecia androgenetica? Quali i risultati? 

 
n un numero sempre maggiore di casi la risposta è si.
Chi afferma il contrario lo fa perché ignora l'esistenza di principi che hanno dimostrato di essere efficaci o perché mosso da evidenti interessi commerciali.
Certo chi pretende di curarsi con una pillola presa una volta a settimana, o con una decina di fialette due volte l'anno, è meglio che si rassegni al diradamento e alla calvizie.
Almeno nelle prime fasi, le cure contro l'alopecia androgenetica richiedono una certa costanza con, ad esempio, applicazioni locali e/o assunzioni di preparati per bocca giornalmente. Quando il fenomeno è sotto controllo si può invece ampliare l'intervallo tra un'applicazione e l'altra a 2-3 giorni. Questi "intervalli" tra le applicazioni sono portati solo ad esempio: ogni persona è un caso a sé e pertanto la terapia va modulata all'inizio secondo le peculiari caratteristiche e, nel corso della cura, secondo la responsività soggettiva.
Diversi sono gli scopi perseguibili di una cura per l'alopecia androgenetica:
- notevole rallentamento del fenomeno
- arresto della caduta
- ricrescita di nuovi capelli.
Solo per fare un esempio dei risultati che oggi si possono ottenere, studi molto recenti hanno dimostrato che il trattamento con una sola delle sostanze attualmente in uso induce il mantenimento della chioma presente all'inizio della cura nel 32% dei soggetti, un arresto della caduta e la ricomparsa di qualche capello nel 22% dei casi e la ricrescita vera e propria di capelli nel 40%.

A che età può svilupparsi l'alopecia androgenetica? 

 
Nell'uomo molto presto: subito dopo la pubertà e la maturazione sessuale e non sono infrequenti casi già molto compromessi attorno ai 18-20 anni. Il fenomeno ha il suo picco tra i 20 e i 30 anni, progredisce fino ai 40-50 e poi rallenta o si ferma.
Anche nelle donne si può manifestare in giovane età, a partire dai 16-20 anni per quelle in età fertile, con una progressione lenta ma costante fino ai 45-50 anni. Quando subentra la menopausa anche la donna che non aveva mai sofferto di questo disturbo può andare incontro a calvizie androgenetica molto pronunciata e quelle donne che già manifestavano dei problemi vedono una recrudescenza del fenomeno

Cosa è il 5 alpha reductase? 

 
un enzima (5-alpha reductase) che converte il testosterone in DHT (deidrotestosterone) inibendo così la crescita dei capelli.
A volte la perdita di capelli ha inizio già con la fine della pubertà e comunque in genere è determinata geneticamente. La alopecia maschile è classificata dalla scala I-VIII di Hamilton-Norwood.

Perchè in alcune zone si perdono i capelli ed in altre no? 

 
Nel maschio la calvizie androgenetica risparmia le zone laterali e posteriori del capo, mentre nelle donne il fenomeno può interessare tutto il cuoio capelluto pur senza giungere mai ad una completa scomparsa dei capelli.
La ragione non va ricercata nella diversa costituzione della pelle, ma nella particolare recettorialità dei singoli follicoli piliferi. In alcuni di questi, geneticamente predisposti, scatta un meccanismo che innesca il processo alopecico, in altri no.
La prova pratica ci viene dall'autotrapianto: i follicoli piliferi geneticamente NON predisposti che vengono trasferiti nelle aree in cui sono (o erano) presenti capelli "malati" continuano a vivere per tutta la vita, dimostrando una volta di pi che non si trova nella cute la causa della morte del capello, ma all'interno del suo follicolo.

I farmaci possono provocare la caduta dei capelli? 

 
Alcuni medicamenti hanno dimostrato di provocare una perdita di capelli ed in particolare alcune classi di antibiotici e gli antidepressivi che possono provocare l'ingresso di un alto numero di capelli in fase telogen, cioè di caduta .
In genere con la sospensione della terapia farmacologica il ciclo pilifero riprende un andamento normale, anche se è consigliabile "aiutare" i capelli con prodotti nutrienti e rinforzanti soprattutto se la malattia è stata debilitante. Per risultare efficace questo aiuto deve però essere adeguato al fenomeno che si è venuto a creare, utilizzato in dosi idonee e per un periodo determinato. Come al solito l'auto-cura va sconsigliata perché potrebbe essere inadatta, impedendo un corretto ripristino dell'attività dei capelli.

I capelli che cadono ricrescono sempre? 

Talvolta la matrice pilifera sostituisce il capello caduto con uno di calibro nettamente inferiore o non lo sostituisce affatto: in questo caso, secondo l'entità ed il disegno assunto dalle aree che si sono sfoltite, si ha a che fare con un'alopecia .

A cosa servono i capelli? 

 
I capelli costituiscono una protezione e difendono la volta cranica dai colpi, dalle radiazioni solari, non sempre benefiche. La maggior funzione protettiva naturale, laddove il sistema follicolare è attivo, la troviamo nelle secrezioni sebacee e sudoripare che vanno a formare un rivestimento: il mantello idratoacido lipidico.

cosa è la tricologia? 


Con il termine Tricologia si intende indicare soluzioni cosmetiche che veicolano sostanze funzionali specifiche per il trattamenti cosmetico del cuoio capelluto e dei capelli

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